... In una calda notte di luglio di tanto tempo fa un lupo, seduto sulla cima di un monte, ululava a più non posso
In cielo splendeva una sottile falce di luna che ogni tanto giocava a nascondersi dietro soffici trine di nuvole, o danzava tra esse, armoniosa e lieve
.Gli ululati del lupo erano lunghi, ripetuti, disperati. In breve arrivarono fino all'argentea regina della notte che, alquanto infastidita da tutto quel baccano, gli chiese:
Cos'hai da urlare tanto? Perché non la smetti almeno per un po'?
Ho perso uno dei miei figli, il lupacchiotto più piccolo della mia cucciolata.
Sono disperato… aiutami! - rispose il lupo
.La luna, allora, cominciò lentamente a gonfiarsi. E si gonfio, si gonfiò, si gonfiò, fino a diventare una grossa, luminosissima palla
Guarda se riesci ora a ritrovare il tuo lupacchiotto - disse, dolcemente partecipe, al lupo in pena.
Il piccolo fu trovato, tremante di freddo e di paura, sull'orlo di un precipizio.
Con un gran balzo il padre afferrò il figlio, lo strinse forte forte a sé e, felice ed emozionato, ma non senza aver mille e mille volte ringraziato la luna.
Poi sparì tra il folto della vegetazione.
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