domenica 15 aprile 2012

Il mio pensiero: La relazione tra persone


Il mio osservare e parlare, porta come massima a esprimere il mio pensiero sulla relazione che esiste tra le persone. Questa relazione non è solo un rapporto d’amore, ma anche amicizia, e tutti i rapporti interpersonali che vedo nella mia semplice visione della vita.
La relazione tra le persone è sempre più complessa, ad oggi tutto sembra essere molto complicato, infatti si ha una strana visione della vita stessa e in questo spesso mi relaziono io stesso con le persone per via di una visione che estremizza sempre due individui. Logicamente nessuno deve pendere da idee e visioni che non sente proprie, la libertà delinea che : tra due persone esista a prescindere da come si interpretino le visioni della vita e in questo caso la relazione tra individui. Rimane non semplice definire la relazione tra persone perché quando noi siamo abituati da sempre a pensare che la relazione sia un colmare noi stessi e questo accade spesso, in modo consapevole o meno, rimaniamo legati a una dipendenza da qualcuno che tende a limitare noi e loro alla stessa maniera. Infatti osservando quello che mi circonda e quello che sento dire in vari dialoghi noto sempre più che relazione è assoggettata alla mancanza di libertà, questo per un semplice motivo a mio avviso, si tende sempre a vedere le relazioni con delle aspettative e delle pretese celate. Ad oggi è una normalità per me, ma al contempo non condivido questo pur rispettando le idee e i sentimenti altrui.
Questo “stile di vita” che si basa sulle relazioni, e notiamo che siamo in relazione in tutto ormai, dalla vita presente alla vita virtuale, porta immancabilmente a evidenziare quanto condizionamento possa esserci in tali relazioni. La libertà assume un ruolo marginale a questo punto perché se ne perde il senso più puro. Per perdita si deve far notare che la libertà è un diritto di nascita e non una strutturazione di noi stessi verso gli altri, noi non siamo che la nostra libertà e non quella altrui. Se il senso della libertà fosse chiaro, con tutta probabilità, a differenza di quello che si pensa, avremmo meno problemi e più benefici. Questo pensare non è condiviso perché si pensa che senza regole tutto assumerebbe un ruolo distruttivo e prevaricante. Infatti le regole pongono in sé, dei limiti di comportamento, ma allo stesso tempo diventano confini perché: un conto è vivere attraverso regole che non limitano noi e altro conto vivere attraverso regole che sono nate per suggestionare in noi un vivere privo di libertà vera. Si confonde il senso della libertà e questo porta a idealizzare un vivere fatto solo di regole e abitudini radicate che portano a non avere poi una relazione vera e costante, e quando questo si manifesta siamo immobilizzati dalla mente che delimita in noi l’espansione di un vedere oltre a quei confini fatti di regole , cultura, dogmi, ecc. , per questo siamo spesso insofferenti e mai appagati in realtà.

Ad oggi è molto complesso tornare verso una libertà vera, e quindi a una relazione di ogni tipo autentica e non contornata di pretese, egoismi, gelosie, eccetera. La libertà fa paura! Perché richiede un coraggio autentico in individuale che pone colui che vive in questo in mezzo a una bufera vera e propria, essendo di per sé un vivere in minoranza. Tali idee diventano scomode e mettono in soggezione gli altri. Non è semplice dire a nessuno tu sei intrappolato, perché lui penserà allo stesso tempo che tu sei folle! Come tale non ha senso provare a dire dove sia il giusto o lo sbagliato, serve semplicemente prendere la propria via e rimanerne consapevoli delle conseguenza che ne deriveranno. le relazioni in questo si dividono a mio avviso, in quelle che vivo di bellezza vera e quelle che sono un surrogato, ogni persona alla fine conosce la felicità per quello che sente e non per quello che gli altri possono raccontare. E’ in definitiva un libero vivere che al contempo mostra un semplice cosa : c’è chi è felice sempre e comunque e chi lo è solo in certe occasioni. Questo dovrebbe dire già tutto, ma in realtà si pensi che se una maggioranza che pensa in un determinato modo si trova sempre in relazione e da quella stessa relazione non ne esce mai non trova il paragone , trova una normalità . Sarebbe interessante invece uscire da questi schemi e relazionarsi con quelle persone che a differenza sono felici di nulla, perché in loro i confini sono pressoché molto piccoli, dire senza confini è complesso. Si vedrebbe in questo una profonda differenza che metterebbe molti dubbi. Perché si è troppo abituati a essere in limiti e vedendone meno si potrebbe essere disorientati all’istante, e questo porrebbe dubbi all’infinito per poi arrivare a giudizi sommari, semplici prese di posizione che determinano la paura che vive in noi, perché quello che non conosciamo non sempre lo viviamo in modo corretto, sentiamo pericolo, sentiamo che non sia per noi, o semplicemente siamo appagati da una maggioranza di nostri simili che ci fa rimanere in quello che siamo a costo di non avere mai un sorriso autentico nato solo perché ci siamo alzati e non perché abbiamo conseguito qualcosa. Tutto questo spiega come poi le relazioni siano complesse alla fine. In amore si pone così tanta aspettativa che ci si dimentica di se stessi, si arriva per paura a limitare gli altri in nome di regole ed emozioni condizionate e mai a gioire in realtà della propria libertà e di quella altrui. Si vive nella paura e si tende a dire cose che non trovano ragione nella libertà, ma che devono essere dette per sentirci consolati delle nostre paure, in amicizia è lo stesso cambia semplicemente il tipo di relazione che non si fonde in una totalità di vita di coppia, ma che assume un ruolo importante lo stesso per noi. Siamo sempre pronti a limitarci per non perdere gli amici, ma mai siamo nellaa verità di quello che a volte sentiamo giusto, abbiamo paura di essere eliminati o derisi, ma dobbiamo pensare che spesso possiamo fare tutto e le cose finiscono, ma che al contempo danno uno spazio nuovo a nuove conoscenza e che nulla se ne va per poi non trovare qualcosa di nuovo. Ma rimane difficile vederla così, abbiamo paura della solitudine perché ci hanno sempre detto che è un dramma, io non penso che lo sia è semplicemente una naturale forma di quello che siamo: noi nasciamo soli e moriremo soli, siamo soli ma non dobbiamo vivere questo come una emarginazione ma come un libertà vera che porta essere felici nel contesto naturale che siamo, e quando andremo a relazionarci avremo in senso della libertà radicato fino alle cellule e in questo abbatteremo tutti i limiti che portano sempre e comunque a farci soffrire e arrabbiare. Io posso vederla così alla fine è una libertà di pensiero, ma penso che a oggi sia anche non condivisibile da tutti, è un realistico mondo questo fatto di irreali dolorosi  e nessuno limita nessuno in quello che poi vive…





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